
Tutorial. Creare un piccolo angelo di feltro
- Posted by Cristina Catenacci
- On 26 Ottobre 2020
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- angelo, feltro ad ago, fortunate fairies, lana cardata, Scultura di lana
Questa settimana voglio raccontarvi come si può creare una piccola scultura in lana cardata, ma, prima di cominciare la nostra opera, facciamo un piccolo passo indietro.
Che cos’è la lana cardata?
La cardatura deve il suo nome alla pianta del cardo, infatti anticamente se ne usavano le infiorescenze seccate, che sono ricoperte di aculei, per eseguire questa operazione che serve a liberare le fibre della lana tosata dalle impurità e a districarle. Precede la filatura. La lana cardata si presenta come una nuvola leggera e vaporosa.
Dove possiamo procurarci la lana cardata?
Il modo più semplice è comprare la lana online, con una breve ricerca potremo trovare molti siti specializzati sia italiani che stranieri che consentono una vasta scelta e una consegna veloce. Altrimenti possiamo affidarci a filiere locali che possono raccontarci tutta la storia della propria lana, dall’origine (anche il nome dell’animale tosato) al prodotto finale, generalmente tinto a mano con tinture vegetali naturali (piante e fiori del territorio), sicuramente una scelta più consapevole ed etica.
Ma non abbiamo bisogno solo della lana per creare la nostra scultura, ci servono anche gli aghi da infeltrimento perché lavoreremo proprio con la tecnica del needle felting, cioè il feltro ad ago, tecnica della quale vi ho già parlato in un precedente articolo su questo blog.
Aghi per infeltrimento
Si tratta di aghi speciali che sulla punta hanno uncini o barbe e variano a seconda del tipo di sezione, del diametro e del numero e disposizione delle barbe.
Il calibro dell’ago o Gauge, va da 12 a 42, anche se i più comunemente usati sono quelli dal 36 in su. A differenza di quanto potremmo pensare è il 42 l’ago più sottile, che si usa specialmente per rifinire i particolari poiché non lascia buchi evidenti, mentre il 36 e il 38 sono aghi grandi che servono per infeltrire con vigore superfici più grosse, ma hanno il difetto di rendere evidente il loro passaggio lasciando buchi piuttosto visibili.
Gli aghi possono essere a sezione triangolare (con le barbe su tre lati), a stella (barbe su quattro lati), a spirale, e reverse (con le barbe al contrario, serve per estrarre la lana dal lavoro, viene usato per creare il pelo nelle sculture di animali).
Anche gli aghi si acquistano online, generalmente dagli stessi rivenditori della lana cardata.
- Lana cardata, una nuvola leggera e vaporosa
- Gli aghi per infeltrire
Una volta che ci siamo procurati la lana e gli aghi, non ci resta che cominciare il nostro lavoro. Per agugliare dovremo appoggiarci su una base che sia morbida per non spezzare gli aghi, ma anche resistente. In commercio possiamo trovare tappetini di tutti i tipi fatti apposta per questo lavoro, ma voglio dirvi spassionatamente che la ritengo una spesa inutile, sia per le nostre tasche che per l’ambiente. Andrà benissimo un pezzo di gommapiuma di riciclo, dell’altezza di 10 centimetri, possibilmente molto pressato per avere rigidità e resistenza, della lunghezza e larghezza adatte a contenere il vostro lavoro.
Per questa piccola scultura avremo bisogno di pochi grammi di lana, pensate che l’oggetto finito pesa intorno ai 9 grammi, per un’altezza di 12 centimetri. Quindi, se acquisterete la vostra lana online, non commettete lo sbaglio di ordinarne un chilo, un errore più comune di quanto possiate pensare! Basteranno 50 o 100 grammi per ogni colore.
Ricapitolando abbiamo bisogno di:
- lana cardata bianca di due tonalità (calda e fredda),
- lana cardata rosa pallido per il volto e le mani
- lana cardata nera per gli occhietti
- lana cardata rossa per la bocca
- lana cardata rosa acceso per le gote
- lana in tops variegata sui toni del verde per i capelli
- almeno due aghi a spirale (un n°38 e un n°42)
- un po’ di filo di rame per l’aureola
- uno stecchino lungo di legno
- un quadrato di organza bianca per ritagliare le ali (anche qui possiamo riciclare i veli dei sacchetti dei confetti, per esempio)
- un tappetino di gomma piuma (sempre di riciclo, possibilmente)
- un pezzo di cotone per coprire il tappetino (io ritaglio le vecchie magliette da buttare)
Adesso abbiamo tutto quello che ci serve e possiamo cominciare.
Sediamoci in posizione comoda davanti a un tavolo ben illuminato e con il piano di appoggio della giusta altezza. Dovremo mantenere questa posizione per un po’ di tempo, a volte per alcune ore, perciò è essenziale avere una postura corretta in modo da non affaticare la schiena e il collo.
Dopo aver ricoperto il tappetino di gommapiuma con un pezzo di cotone, appuntiamoci sopra gli aghi da infeltrimento che intendiamo utilizzare, per averli sempre a portata di mano. Di solito gli aghi in commercio hanno l’impugnatura di colori differenti a seconda del calibro e del tipo, in modo da poterli distinguere. Nel caso questo non fosse, potete colorare voi la parte superiore con un pennarello a vernice permanente. Comunque sia, con un po’ di esperienza, sarete in grado di riconoscerli anche solo guardando le punte.
Adesso prendiamo un ciuffo di lana bianca della tonalità fredda per fare il vestito dell’ angelo, tenendo presente che, man mano che andremo a infeltrire, il nostro lavoro oltre ad assumere corpo e consistenza, rimpicciolirà parecchio. Anche qui sarà l’esperienza a insegnarci a valutare la quantità di lana di cui abbiamo bisogno. Il mio consiglio è quello di non eccedere perché faremo sempre in tempo ad aggiungere lana con facilità, mentre toglierla è quasi impossibile.
Cominceremo a infeltrire con l’ago più grosso, cioè il n°38, impugnandolo saldamente e punzecchiando il ciuffo di lana a cui avremo già dato, con le mani, un abbozzo della forma che desideriamo eseguire (nel nostro caso un tronco di cono).
La parte dell’ago che effettivamente infeltrisce è solo la punta, perciò è inutile affondarlo violentemente nella sua interezza. Inoltre gli aghi colpendo una superficie dura si spezzano e sono anche molto pericolosi per le dita, in un attimo di disattenzione potreste trapassarvi un polpastrello da parte a parte. Per questo il feltro ad ago è una tecnica sconsigliata per i bambini inferiori a 10 anni.
Avremo cura di infeltrire il nostro tronco di cono fino a che non risulti ben solido al tatto e si regga in piedi su un piano orizzontale. Particolarmente cureremo la base, rinforzandola a colpi di ago.
Adesso possiamo prendere un ciuffetto di lana cardata rosa pallido per modellare il volto e il collo. Cercheremo di dare alla testa una forma sferica e continueremo ad agugliare fino a che non assumerà la giusta consistenza, cioè il grado di infeltrimento che ci soddisfa.
Quando la testa è pronta possiamo attaccarla al vestito, infeltrendo l’estremità inferiore del collo alla parte superiore del tronco di cono che costituisce l’abito del nostro angelo.
- Diamo forma alla lana
- Cominciamo ad agugliare la lana
- Rifiniamo la base
- Ecco il vestito dell’angelo
- Diamo forma alla testa
- Infeltriamo la testa
- Ecco la testa e il collo
- Attacchiamo la testa al vestito
- La nostra scultura prende forma
A questo punto possiamo cominciare a modellare le braccine con le mani e, per realizzarle rapidamente, io utilizzo un bastoncino di legno liscio (va bene uno stecchino per cocktail) su cui arrotolo un ciuffetto di lana. In breve avremo dei perfetti rotolini infeltriti. Questa è la tecnica che si usa per creare le dita delle mani in sculture antropomorfe più grandi.
Un altro modo per fare le braccia è quello di infeltrire la lana intorno a degli scovolini da pipa o a del filo di ferro (il che permette anche di poterle flettere nella posizione che più ci piace) ma della costruzione di una scultura con armatura portante parleremo in un altro articolo, infatti nel caso del nostro piccolo angioletto l’armatura è del tutto superflua.
Una volta create le due braccine, lasceremo un’estremità poco infeltrita (per poterla attaccare facilmente al vestito) mentre sull’altra infeltriremo con l’ago un po’ di lana rosa pallido, della stessa tonalità usata per la testa e il collo, per simulare le manine.
A questo punto possiamo anche aggiungere una sorta di manica a sbuffo, sovrapponendo un velo di lana a coprire parzialmente le mani.
Ora non ci resta che attaccare le braccia al vestito, infeltrendole delicatamente e avendo cura di aggiungere qualche velo di lana per coprire il raccordo e sistemare il colletto del vestito.
- Creare le braccia arrotolando la lana su un bastoncino da cocktail
- Creare la mano con il rosa pallido
- Aggiungere la manica
- Ecco le due braccia
- Attacchiamo le braccia
- Rifinire le spalle il colletto
Mi piace aggiungere ai miei angeli un cuore sul petto e per realizzarlo uso una lana cardata bianca naturale di tonalità calda.
Il cuore simbolizza l’amore e se regaleremo questa piccola scultura a una persona amica, questa capirà che le vogliamo bene. Se invece la terremo per noi, ci donerà serenità.
Dopo aver modellato e infeltrito il nostro piccolo cuore, andremo ad attaccarlo sul petto dell’angelo, sempre utilizzando l’ago n°38.
Ora possiamo divertirci con i capelli e siccome gli angeli non hanno sesso possiamo farli sia corti che lunghi, lisci o ricci, sciolti o intrecciati, insomma come meglio ci piace e del colore che preferiamo. Per questa piccola creatura ho scelto capelli lunghi realizzati con lana in tops variegata verde. La lana in tops è più fine e pregiata e si trova in commercio in lunghe trecce. Ne prenderemo un ciuffetto e andremo ad attaccarla sul capo dell’ angelo, questa volta con l’ago n°42
Una volta posizionati i capelli possiamo anche fissare le braccia in modo che diano l’impressione di abbracciare il cuoricino sul petto.
- Il piccolo cuore da apporre sul petto
- Attacchiamo il cuore con l’ago n°38
- Lana merino in tops
- Attaccare la capigliatura con l’ago n°42
- Decidiamo una pettinatura
- Diamo una posizione di abbraccio alle braccia
A questo punto andiamo ad aggiungere i particolare del volto che doneranno espressione al nostro angelo.
Avremo bisogno di quantità di lana infinitesimali e useremo l’ago fino n°42.
Per primo modelliamo il naso, creando una pallina di non più di 2 millimetri di diametro con la lana rosa pallido già utilizzata per il viso e le mani. Il naso dovrà rimanere leggermente in rilievo.
Per gli occhi utilizzeremo la lana cardata nera in piccolissima quantità, meno che per il naso per intenderci, e questi sarebbe meglio non fossero sporgenti.
Per la bocca utilizzeremo giusto una virgola di lana rossa.
Adesso aggiungiamo un tocco di colore alle guance con un po’ di rosa più acceso.
Vale la pena sottolineare che alcuni usano truccare le piccole sculture antropomorfe con i cosmetici per il viso di profumeria, tecnica che a me non piace molto ma che certamente semplifica il lavoro.
Terminato il viso, mancano solo le ali e l’aureola.
Per l’aureola ho tagliato un pezzetto di filo di rame e dopo avergli dato una forma circolare l’ho infilato da tutte e due le estremità nel capo dell’angelo, tra i capelli.
Anche per le ali possiamo usare diverse tecniche e materiali, io, in questo caso, ho scelto un sottile velo di organza bianca perché trasmette una sensazione di leggerezza.
Le ho ritagliate casualmente a mano libera e le ho attaccate con un sottile velo di lana cardata bianca, della stessa tonalità dell’abito.
- Una pallina per il naso
- Applicare il naso
- Creare e applicare gli occhi
- Dare colore alle guance
- Una virgola di rosso per la bocca
- L’organza per le ali
- Attaccare le ali con un velo di lana
Ed ecco finito il nostro piccolo angelo, ci abbiamo messo un po’ ma ne è valsa la pena.

L’angelo finito
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