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Qualcosa sul restauro della pietra..

Qualcosa sul restauro della pietra..

  • Posted by Francesca Traversi
  • On 7 Ottobre 2020
  • 0 Comments
  • #bottegatte, #viterbo, lapidei, marmo, pietra, reperti, restauro, restauro conservativo, restauro materiale lapideo, sutri

In questo nuovo articolo vi illustrerò un intervento di restauro da me eseguito qualche anno fa su alcuni frammenti di scavo siti nel Comune di Sutri (VT) .

Premessa

Preservare dal deterioramento reperti ed opere giunti fino a noi, è lo scopo principale del restauro conservativo.

Questo restauro comprendeva 40 frammenti lapidei di varia datazione da tardo romana a medievale e una grande figura muliebre togata a bassorilievo anch’essa di età romana.

I reperti, la maggior parte dei quali sono alloggiati nel muro, erano coperti da uno strato di pulviscolo compatto non asportabile con una spolveratura a pennello.

Erano presenti numerose imbrattature di pittura,stuccature di cemento dovute a vecchi lavori eseguiti sulla muratura  e ricostruzioni sommarie di alcuni dettagli con materiali non idonei. Spesso, sulla superficie del marmo,si è riscontrato un colore giallo – bruno identificabile anche con  vecchie stesure di cere e vernici.

Erano poi presenti concrezioni calcaree, dovute a depositi di acqua
In alcuni casi il marmo era decoeso (la superficie era ruvida e granulosa) o coperto da licheni .Le staffe in ferro messe a sostegno di alcuni reperti  erano ossidate .

epigrafe di epoca romana con depositi terrosi e concrezioni
-Epigrafe di epoca romana con depositi terrosi e concrezioni di cemento

-Figura togata con diffusi attacchi funginei.La stuccatura a filo del muro è in cemento,le staffe di sostegno sono coperte di ruggine

-Testa con ricostruzioni arbitrarie all’altezza degli occhi

Pulitura

La pulitura dei materiali lapidei (marmo e pietra),non è un fatto semplicemente estetico. E’ soprattutto un passaggio obbligato per la conservazione di un manufatto che subirebbe, altrimenti,l’azione negativa di depositi organici(muffe, funghi etc.) e di vecchi interventi con materiali non idonei come il cemento (ricco di sali dannosi e di una consistenza troppo rigida rispetto ad una pietra ).

Tutti i frammenti su cui si è intervenuti sono stati preventivamente spolverati con un pennello asciutto e con una spugna inumidita per asportare le polveri superficiali , verificandone così lo stato di conservazione . In effetti, per eseguire una corretta ed adeguata operazione di pulitura, per ogni singolo pezzo, sono stati necessari metodi e tempi di pulitura differenti.
Nella maggior parte dei casi è stato applicato un’impacco di carbossimetilcellulosa in soluzione satura di carbonato d’ammonio, per un tempo variabile da trenta minuti a due ore.(L’azione dell’impacco rende più solubili in acqua tutti quei depositi accumulatisi con le polveri ecc. )Una volta tolto l’impacco i frammenti sono stati lavati con acqua nebulizzata (con uno spruzzino) e spazzolati per asportare i residui di sporco, con spazzolini da denti.

-Impacco di carbossimetilcellulosa in fase di pulitura

-Tassello di pulitura su depositi incoerenti

-Prova di pulitura su frammento con depositi grassi

Dopo la prima fase di pulitura i frammenti sono stati rifiniti meccanicamente con bisturi e, dove i residui carbonatati (incrostazioni) , vecchie cere e vernici  (depositi grassi) erano più tenaci, anche con l’ausilio di spazzoline a setole sintetiche montate su microtrapano, o solventi come diluente nitro.

Trattamento dei microrganismi

La figura togata,e altri reperti che presentavano attacchi di microrganismi e la formazione di funghi, sono stati trattati con biocida nebulizzato. Successivamente spazzolati a secco; eventuali tracce di attacchi biologici residue,sono state rimosse meccanicamente.

-Asportazione con bisturi di depositi carbonatati

-Rimozione di concrezioni con microtrapano

-Tassello di sporco dopo il trattamento con biocida

 

Consolidamento

Il consolidamento è una fase importante per la conservazione . Purtroppo anche materiali apparentemente resistenti come pietra e marmo risentono dell’esposizione agli agenti naturali ,ma soprattutto allo smog.Le condizioni di degrado e abbandono possono portare, anche a secondo del tipo di pietra o marmo, a sfaldamento (per esempio le arenarie), a una corrosione accellerata da sostanze acide,(puliture inadeguate, piogge acide) con la perdita irreversibile del modellato .

I frammenti che sono stati consolidati con silicato d’etile sono quelli che riscontravano una decoesione superficiale in stato avanzato.La stesura  è stata eseguita in uno o più passaggi ,a seconda dell’assorbimento della pietra fino al suo consolidamento effettivo.

Stuccature

Le stuccature sono state eseguite  sotto livello (cioè leggermente al di sotto dell’originale) con calce stagionata e polvere di marmo con una aggiunta di pigmeto (ocra).

Hanno riguardato sopratutto le zone di ancoraggio dei reperti alla parete
La vecchia stuccatura a filo del muro sulla statua togata,costituita da cemento , è stata rimossa con martello e scalpello e reintegrata con malta di calce stagionata e polvere di marmo .

-Consolidamento di un fregio con silicato d’etile

-Fase di stuccatura di un frammento di colonna tortile

 

Trattamento delle staffe in ferro

Le staffe di un cippo funerario e della figura togata erano completamente ossidate in superficie.
Dopo averne verificato lo stato di efficienza, sono state trattate a pennello con il convertitore di ruggine

-Cippo funebre con staffe prima dell’intervento di restauro

-Trattamento con convertitore delle staffe

-Staffa trattata

 

 

-Figura muliebre togata, dopo il restauro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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