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Conosciamo la storia del Patchwork n°1

Conosciamo la storia del Patchwork n°1

  • Posted by Nadia Bove
  • On 21 Luglio 2020
  • 0 Comments

Patchwork

Il termine “patchwork”  significa, letteralmente, lavoro con le pezze e consiste nel cucire insieme pezzi di stoffa di misure diverse o simili, principalmente di cotone, ma non esclusivamente. Il patchwork ha radici lontane nel tempo, ha origine in Africa e in Asia in un epoca in cui gli abitanti si trovarono nella necessità di realizzare capi di abbigliamento caldi, utili per proteggersi dal clima freddo e pungente. Nel Medio Evo, i crociati per proteggere la pelle dall’armatura di ferro molto pesante, indossavano degli indumenti formati da diversi strati di tessuto che venivano cuciti insieme e trapuntati. si possono trovare pitture, risalenti al medioevo o rinascimento, in cui si notano drappeggi e tendaggi fatti con questa tecnica.

 

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Cuscino dalla tomba del vescovo
Antonio di Bellincione degli Agli
XV secolo (foto trovata in rete)

Inoltre nasce sicuramente da un esigenza reale e cioè il costo elevato dei tessuti e anche la rarità e difficoltà di reperirli; i tessuti non erano alla portata di tutti da qui il bisogno e la necessità di riciclare, riadattare, rammendare quelli che si possedevano per farli durare più a lungo, anche il bisogno di bellezza, che è insito nell’animo umano, ha portato a sviluppare tanti modelli e tecniche per creare veri capolavori di cucito. La massima espressione si trova nel XIX secolo tra le famiglie di pionieri che svilupparono vere e proprie tradizioni attorno a questa arte tessile. Attraverso le riunioni comunitarie, sociali e religiose che, anche nella grande lontananza che divideva una fattoria dall’altra, furono mantenute con scadenze periodiche.
Le donne, durante i “quilting bee”, si scambiavano i disegni e le tecniche che venivano via via elaborate. A queste riunioni, che fossero per festeggiare un fidanzamento, o la spannocchiatura oppure per aiutare un vicino a costruire il granaio, portavano con sè, oltre al cesto del cibo, anche un cesto con pezzi di stoffa già tagliati, l’ago e il filo da cucire. Dal primo pezzetto di stoffa quadrato nacquero disegni ancora oggi conosciuti ed apprezzati per la loro versatilità: dal “Four Patch” (Quattro Pezze) al “Nine Patch” (Nove Pezze) con tutte le varianti possibili, come la bellissima “Irish Chain” (Catena Irlandese).
Attorno al quadrato centrale si iniziò ad aggiungere strisce di stoffa chiara e scura, creando la famosissima Log Cabin, la tradizione vuole che il quadratino centrale debba essere rosso per simboleggiare il focolare della casa. A queste riunioni, e durante i lunghi inverni, la creatività delle donne, stimolò la nascita di centinaia di motivi che, oggi, sono chiamati “Tradizionali” la “Rosa di Sharon” che ricorda un versetto del Cantico dei Cantici nella Bibbia è ancora uno dei motivi più usati per le trapunte nuziali. Ancora oggi è la nonna materna che prepara per la nipote questa importante coperta. 

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